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SAI CHE…5 CURIOSITA’ SULLA RESINA EPOSSIDICA CHE NON CONOSCI.

Nel corso dei nostri appuntamenti abbiamo imparato a capire quanto la resina epossidica sia versatile e quante opportunità offre per ogni esigenza. Con questo articolo vogliamo raccontarvi 5 curiosità che forse non conoscete su questo materiale straordinario dalla storia antichissima.

1) La resina naturale, estratta dagli alberi e dalle piante, veniva utilizzata nel passato per il calafataggio, una tecnica che ne prevedeva l’applicazione sulle imbarcazioni per ricoprirne e rafforzarne la superficie. Oggi la resina epossidica viene utilizzata anche per riparare le barche danneggiate attraverso prodotti ad alta percentuale di Bio, come BIO Resina Trasparente CLR , che oltre ad una eccellente trasparenza, garantisce stabilità ai raggi UV e ingiallimento ridotto.

2) I primi tentavi di realizzare resine sintetiche nelle industrie attraverso procedimenti chimici per poi commercializzarle, risalgono agli anni ’20. Negli Stati Uniti viene prodotta una resina sintetica, derivata dalla epicloridrina. Nel caso specifico che ci riguarda più da vicino, la resina epossidica è stata realizzata per la prima volta contemporaneamente dai ricercatore Castan in Svizzera e con Greenlee negli USA.

3) L’utilizzo della Resina sintetica in diversi settori dell’industria ad uso commerciale trova la sua fortuna con gli anni 90. E’ questo il caso della resina epossidica per la pavimentazione che ResinPro produce come monocomponente pronto all’uso, per intervenire anche nelle situazioni in cui un manufatto necessita di un rivestimento consolidante e impermeabile, antipolvere e anticarbonatante allo stesso tempo. Resinstone è adatto per rivestire un piatto doccia, per realizzare una vera e propria pavimentazione in cemento, stampato o in calcestruzzo nuovo.

4) I cofani delle macchine di lusso vengono prodotti da materiali compositi in fibra di carbonio e resina epossidica. Visto che, ad oggi, dal loro riciclo non è possibile recuperare materiale per realizzarne di nuovi, Enea e Fiat hanno avviato il progetto di ricerca C2CC per sostituire la fibra di carbonio con una derivata dal basalto associandovi una resina innovativa riciclabile. L’obiettivo finale sarà quello di produrre cofani completamente riciclabili, leggeri e a basso costo, nel rispetto del consumo di energia e delle emissioni di CO2.

5) Le straordinarie caratteristiche di questo materiale, lo rende tra i più utilizzati per sperimentazioni innovative in ambito tecnologico. Già alcune aziende, attraverso una particolare tecnologia di avvolgimento, inglobano trasformatori nella resina per isolarli e proteggerli dall’ambiente esterno, resistendo anche a sovraccarichi e cortocircuiti.

Se siete venuti a conoscenza di curiosità sulla resina epossidica che non abbiamo citato in questo articolo, condividetele con noi nei commenti. Saremo lieti di aggiornare il nostro articolo, citandovi ovviamente.